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Chi è? cosa fa?
L'Educatore Professionale in ambito socio-pedagogico progetta, organizza e gestisce servizi e interventi educativi rivolti alla prevenzione del disagio, alla promozione dell’agio, al sostegno e all’accompagnamento di persone in difficoltà (minori, famiglie, persone con disabilità, anziani, persone in condizione di dipendenza o in stato di reclusione).
La sua attività si svolge prevalentemente attraverso la promozione di azioni rivolte al riconoscimento e allo sviluppo delle risorse dell’individuo, dei gruppi e delle comunità, sia pur in condizione di disagio, in una prospettiva di inclusione e con l’obiettivo di generare cambiamento ed empowerment nei singoli e nelle reti sociali, anche del territorio in cui l’intervento viene svolto.
L’educatore Professionale è caratterizzato nel suo lavoro da una intenzionalità educativa chiara intrecciata alla capacità di essere flessibile, dalla propensione all'ascolto e alla cura dell’altro, dalla capacità di comunicazione e di lavorare in gruppo.
Con chi collabora
L’educatore lavora prevalentemente in équipe, con operatori omologhi o altre figure professionali appartenenti all’ambito sociale, sanitario, della scuola, condividendo e perseguendo collettivamente l'obiettivo di prevenzione del disagio e/o di integrazione e reinserimento sociale delle persone o dei gruppi a cui sono rivolti i progetti.
Tale finalità viene raggiunta attraverso la definizione e la realizzazione di interventi educativi, socio educativi o assistenziali rispondenti ai bisogni individuali, orientati allo sviluppo delle risorse e delle potenzialità individuali, all'autonomia e al potenziamento dei rapporti sociali con l’ambiente familiare e sociale.
Dove
L’Educatore professionale socio-pedagogico può operare in una pluralità di servizi e strutture a carattere socio-educativo, socio-assistenziale, socio-sanitario (per la parte di competenza specificamente educativa), culturale e ambientale.
Trova occupazione nelle strutture pubbliche e private che gestiscono:
Servizi per la prima infanzia e di sostegno alla genitorialità (centri gioco, centri per famiglie).
Progetti dell’ambito educativo-culturale (associazioni culturali, centri di aggregazione giovanile, musei).
Servizi residenziali e diurni che si occupano di persone (minori, adulti, anziani) in condizioni di svantaggio sociale o di disabilità.
Progetti o servizi che operano per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti adulti e minori.
Interventi di formazione professionale e di reinserimento rivolti a giovani ed adulti in condizione di disagio, disadattamento o devianza.
Progetti complessi di reti territoriali per la gestione di servizi alla persona.
Residenze per anziani.
Carceri minorili o per adulti.